los impolíticos

a cura di Laura Bardier

PAN | Palazzo delle Arti Napoli

19 dicembre 2009 – 28 febbraio 2010

 

IVÁN ABREU OCHOA, MARCELA ARMAS, STEFAN BRÜGGEMANN, YOAN CAPOTE, DONNA CONLON, ALEXANDRE DA CUNHA, DETANICO & LAIN, LEANDRO ERLICH, DARIO ESCOBAR, JOSÉ ANTONIO HERNÁNDEZ-DIEZ, GERALDINE JUÁREZ, MARCOS LÓPEZ, RAFAEL LOZANO-HEMMER, JORGE MACCHI, LEO MARZ, CILDO MEIRELES, VIK MUNIZ, DULCE PINZÓN, LILIANA PORTER, WILFREDO PRIETO, PAUL RAMIREZ JONAS, SARA RAMO, MIGUEL ÁNGEL RÍOS, ADRIANA SALAZAR VÉLEZ, MARTIN SASTRE, PABLO SERRA MARINO.

 

 

presentazione

 

Per molti secoli in tutte le società costituite la politica è stata essenziale per definire le forme di governo, la struttura delle relazioni sociali, la regolazione dei rapporti economici. Ovviamente nella percezione dei cittadini essa è una nobile arte o un’ignobile pratica, a seconda del punto di vista, dello spessore culturale di chi esprime il giudizio o della sensibilità personale. Naturalmente non esprimo una valutazione di merito riguardo alle opinioni relative alla politica. Negli ultimi anni, sia la filosofia che la filosofia politica hanno cominciato ad evidenziare il pericolo della dissolvenza della politica stessa come forma essenziale di relazione tra le persone al fine di definire i contorni e gli ambiti dello spazio sociale. Ora di questa dissolvenza e la sempre meno nitida essenzialità della politica, si occupa l’arte.

Questa mostra è dedicata al concetto di ciò che è al di là della politica comunemente intesa in alcuni paesi delle Americhe che condividono un retroterra storico culturale. Si badi bene non è dedicata all’antipolitica o alla apolitica ma a ciò che non sembra rientrare nei canoni ordinari che la politica propone. Dunque si tratta di una attenzione rivolta a ciò che è politicamente non corretto. Dunque potrebbe trattarsi di una nuova politica o della fine della politica stessa. Ma questo è un discorso un po’ più ampio.

 

Nicola Oddati

Assessore alla Cultura del Comune di Napoli

 

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Los impolíticos si manifestano al PAN in una collettiva che espone quaranta opere della contemporaneità artistica di quell’america invertida, impressa nella memoria dall’immagine in sospensione di Joaquín Torres García (28 luglio 1874 – 8 agosto 1949): forse, tra le innumerevoli, grandi e stringenti espressioni poetiche che il Novecento latinoamericano ci consegna – tra arti visive, letteratura, cinema – è questa la più aderente all’atmosfera lievemente surreale conferita agli spazi di Palazzo Roccella  da questa mostra.

Una mostra prodotta dal PAN, che attrae e riconfigura idee, visioni, ricerche e pratiche artistiche, intorno ad un nucleo tematico forte, ispirato certamente dalla cultura ispanoamericana della stessa curatrice Laura Bardier, ma che qui intesse un originale ed insolito confronto con una possibile lettura della trasformazioni del pensiero politico contemporaneo, suggerita dagli studi del filosofo napoletano Roberto Esposito. Los impolíticos  prova a simulare un’instabile mappa mentale delle questioni cruciali sollevate dalla storia recente di quelle Americhe, mettendo al centro gli artisti che, è questa la tesi proposta, guardano impoliticamente anche alla realtà dell’arte. Con un pensiero condiviso e stratificato, che da enorme e raggelata distanza, considera obsoleta l’apologia della politica quanto quella dell’arte.

 

Marina Vergiani

Direttore PAN | Palazzo delle Arti Napoli

 

 

introduzione

Le parole e le espressioni con le quali solitamente si definisce la politica, fondamentale attività umana, lasciano ai margini delle zone impossibili da pensare e da esprimere. Ci troviamo a circolare in spazi dove si incontrano impedimenti del pensiero nell’ aderire completamente alla realtà della politica, una condizione che si definisce attraverso l’impossibilita’ di individuare ed esprimere termini e concetti idonei.

Così, lentamente, si genera una nuova configurazione. Non però attraverso una prospettiva riduzionista, come può essere l’atteggiamento apolitico o antipolitico; ma piuttosto in relazione ad una situazione complessa e multiforme, ovvero la riconfigurazione della stessa politica.

Seguendo le tracce del filosofo napoletano Roberto Esposito, la mostra “Los impolíticos” offre un lavoro di dissezione e analisi, alla ricerca della costruzione di un lessico politico adatto a definire i fatti e le cose della realtà contemporanea da un punto di vista particolare e non generico. È proprio in questo senso che focalizziamo la nostra attenzione su alcune zone delle Americhe, collegate da caratteristiche culturali, politiche e storiche, che soprattutto recentemente hanno sviluppato un senso critico e demistificante dell’atteggiamento autolegittimante della modernità.

Paesi come Argentina, Bolivia, Brasile, Cile, Colombia, Costa Rica, Cuba, Repubblica Dominicana, Ecuador, El Salvador, Guatemala, Haiti, Honduras, Messico, Nicaragua, Panama, Paraguay, Perù, Porto Rico, Uruguay e Venezuela condividono – senza escludere proprie peculiarità e regionalismi indispensabili – simili problematiche, ma anche simili possibili soluzioni.

In queste regioni c’è stata e c’è spesso una costante richiesta di allineamento politico, di una chiara definizione di appartenenza e collocazione dei propri orientamenti e tendenze ideologiche.Dall’inizio degli anni ‘90, i nuovi modelli di mobilitazione sociale hanno incoraggiato cambiamenti di governo e di sistemi di valori, in certi casi con utili risultati, in altre occasioni invece senza chiare referenze storiche e, probabilmente, senza una visione critica d’insieme. In ogni caso, questi movimenti, con la loro diffusa funzione politicizzante, hanno storicamente determinato il ruolo e gli obiettivi della produzione artistica. Però, come effetto del caos pubblico in cui sono stati generati gli ultimi e più recenti movimenti, è lentamente comparsa una fascia di popolazione con una visione profondamente critica, sarcastica, dissacrante, dei sistemi organizzativi, delle funzionalità sociali e soprattutto dell’essenza stessa del pensiero politico.

los impolíticos visualizza una serie di lavori e pratiche artistiche che affrontano temi complessi e intricati su certe condizioni, circostanze e questioni che accomunano queste regioni e paesi delle Americhe. Uno di questi temi è quello dei circoli migratori, i movimenti d’immigrazione ed emigrazione – una costante storica, che ha origini sia locali che globali. Più recentemente, le ragioni possono essere localizzate in circostanze che vanno dall’instabilità economica all’iper-urbanismo esacerbato. Altre aree tematiche sono quelle che comprendono le condizioni di comunicazione parziale, tendenziosa e manipolata dai sistemi di controllo e di governo su diverse scale; il degrado urbano e sociale; la costrizione al consumismo esasperato. Condizioni come queste generano un forte senso di impotenza. L’impotenza di individuare la vera origine dei problemi, l’incapacità di rispondere in maniera coerente a queste problematiche, l’incapacità di trasformare le condizioni d’instabilità. Questa impotenza si trasforma a volte in espressioni e forme violente; in altre occasioni, genera il sincretismo caratteristico di questi paesi, una reazione positiva a questa impotenza di reazione è l’appropriazione delle stesse condizioni che creano sconforto, la reinterpretazione della cultura e dell’iconografia importate.

L’espressione los impolíticos indica la natura d’insieme della mostra: un’insieme dei diversi percorsi, dà forma ad uno spazio condiviso che contribuisce a creare una memoria collettiva del presente. Una narrazione sensoriale inserita nello spazio, di una collezione di opere ritenute significative, che articolano risposte possibili ad argomenti che ci coinvolgono tutti, tuttavia proposte da una visione regionale, locale, personale. Laura Bardier

 

IVÁN ABREU OCHOA

Final Abierto (Open Ending), 2009

taglio e incisione laser acrilico e vinilico, componenti elettronici e elementi di programmazione 

collezione privata

 

MARCELA ARMAS

Estanque (Pool), 2006

tanica di acciaio, olio esausto, maniglia di automobile

courtesy dell’artista

 

MARCELA ARMAS

CeNIT, 2007

tubo in plastica, olio esausto, pompa idraulica

Arróniz Arte Contemporáneo, Ciudad de México

 

STEFAN BRÜGGEMANN

All my ideas are imported

All my products are exported

(All my explanations are rubbish), 2004

neon bianco

courtesy dell’artista e I-20 Gallery, New York

 

STEFAN BRÜGGEMANN

I can’t explain and I won’t even try, 2003

vinile

courtesy dell’artista e Yvon Lambert Gallery, Paris

 

YOAN CAPOTE

Voluntad de poder (Will of power), 2006

acciaio inossidabile

The von Christierson Collection, Bampton

 

DONNA CONLON

Espectros Urbanos, 2004

video

The Ella Fontanals Cisneros Collection, Miami

 

 

ALEXANDRE DA CUNHA

Made to Measure (Crutches), 2001-2003

scope, tergivetri, abiti e nastro

The Ella Fontanals Cisneros Collection, Miami

 

DETANICO & LAIN

The world aligned, 2006

videoistallazione

courtesy degli artisti

 

DETANICO & LAIN

Pilha,2009

volumi della “Scienza Nuova” di Giambattista Vico

courtesy degli artisti

LEANDRO ERLICH

The Room (Surveillance 1), 2006

videoinstallazione

The Ella Fontanals Cisneros Collection, Miami

DARIO ESCOBAR

Untitled I and II, 2008

legno, plastica, acciaio inossidabile

courtesy dell’artista e Josée Bienvenu Gallery

 

JOSÉ ANTONIO HERNÁNDEZ-DIEZ

El Gran Patriarca, 1993

tavolo da biliardo e braccio meccanico

The Ella Fontanals Cisneros Collection, Miami

 

JOSÉ ANTONIO HERNÁNDEZ-DIEZ

Hume, 2000

Jung, 2000

Marx, 2000

Hegel, 2001

Kant, 2001

Kafka, 2002

vinile

courtesy  dell’artista e Galería Elba Benítez, Madrid

 

GERALDINE JUÁREZ

Resistors, 2009

fotografia pirata, tecnica mista

fotografia di Claudia Wondratschke

courtesy dell’artista

 

GERALDINE JUÁREZ

Hexaclock, 2008

codice di programmazione

courtesy dell’artista

MARCOS LÓPEZ

Asado en Mendiolaza, 2001

fotografia a colori su vinile

courtesy dell’artista

 

RAFAEL LOZANO-HEMMER

Surface Tension, 1992

computer, software, schermo al plasma 42”, sensore 

 Jonathon P Carroll Collection, New York

 

RAFAEL LOZANO-HEMMER

Eye Contact, 2006

shadow Box 1, schermo LCD, videocamera, computer, software

Jonathon P Carroll Collection, New York

 

RAFAEL LOZANO-HEMMER

Less than Three – EL Wire Version, 2008

cavo elettroluminescente, computer, dimmer digitali, 2 citofoni, cornice d’acciaio, copertura d’alluminio

Haunch of Venison Gallery, New York

 

JORGE MACCHI

Caja de música, 2004

videoistallazione

courtesy dell’artista

 

LEO MARZ

Spit Machine Returns, 2006

videoistallazione

courtesy dell’artista

 

CILDO MEIRELES

Atlas, 2007

lucido in light box

courtesy dell’artista e Galerie Le Long, New York

 

VIK MUNIZ

Kyber Pass (Self Portrait as an Oriental after Rembrandt), 2005

stampa a colori

The Ella Fontanals Cisneros Collection, Miami

 

DULCE PINZÓN

Flash is ALVARO CRUZ from the State of Mexico works as a cook and runs with Los Compadres team. He sends 300 dollars a month, 2004

Aquaman is JUVENTINO ROSAS from the State of Mexico works in a fish market in New York. He sends 400 dollars a week, 2005

Catwoman is MINERVA VALENCIA  from Puebla works as a nanny in New York. She sends 400 dollars a week, 2005

Hulk is PAULINO CARDOZO from the State of Guerrero works in a greengrocer loading trucks. He sends 300 dollars a week, 2005

fotografie a colori

courtesy dell’artista

 

LILIANA PORTER

Forced labor, 2007

ripiano in legno bianco, figurina in metallo, pietre

courtesy Valentina Bonomo Roma, Roma

 

WILFREDO PRIETO

Speech, 1999

giornale, rotolo di carta igienica e portarotolo in ceramica

collezione Peter Norton, Santa Monica

 

WILFREDO PRIETO

Apolítico, 2001

bandiere e aste

Daros Latinamerica Collection, Zürich

 

WILFREDO PRIETO

Aeropuertos (Zaventem), 2009

Aeropuertos (Habana), 2009

Aeropuertos (El Prat), 2009

Aeropuertos (Leonardo da Vinci), 2009

Aeropuertos (Barajas), 2009

Aeropuertos (Charles de Gaulle), 2009

stampe a colori

courtesy Noguera Blanchard, Barcelona

 

PAUL RAMIREZ JONAS

Wh_r_ hav_ all th_ flow_rs gon_ , 2006

videoistallazione

courtesy dell’artista

 

SARA RAMO

Translado, 2008

videoistallazione   

courtesy Galeria Fortes Vilaça, São Paulo

 

MIGUEL ÁNGEL RÍOS

White Suit, 2008

videoinstallazione

courtesy Galerie Akinci

 

ADRIANA SALAZAR VÉLEZ

Maquina que Intenta Enhebrar una Aguja, 2005

motori, acrilico, fili e ago

Galeria Toulouse, Rio de Janeiro

 

ADRIANA SALAZAR VÉLEZ

Llorona y Consuelo, 2007

motori, resistenza, vetro, metalli e tessuto

Galeria Toulouse, Rio de Janeiro

 

MARTIN SASTRE

Videoart, The Iberoamerican Legend, 2002

video

courtesy dell’artista

 

PABLO SERRA MARINO

The dark Knight, 2009

olio su tela

courtesy dell’artista

 

MOSTRA: los impolíticos

DATE: 19 dicembre 2009 – 28 febbraio 2010 

PREVIEW STAMPA: Sabato 19 dicembre 2009 ore 12,00

INAUGURAZIONE: Sabato 19 dicembre 2009 ore 19,00

SEDE: PAN| Palazzo delle Arti Napoli

Palazzo Roccella | Via dei Mille, 60 | 80121 Napoli

[email protected]

UFFICIO STAMPA: Adelaide Auriemma

[email protected]

T+39-081-7958630-52                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                    ORARI: feriali: 9.30 > 19.30 | festivi: 9.30 > 14.00 | chiuso il martedì